01 ottobre, 2008

Massimo Pandolfi, Bologna e la SLA

Gentilissimo Massimo Pandolfi, siamo molto colpiti che lei si sia voluto occupare di SLA nel suo blog.
Lo siamo molto meno vedendo che lei non ci vede. Non vede quel che i suoi concittadini hanno ottenuto. Con il duro lavoro. Giorno dopo giorno. Creando una associazione nata per la propria città e la propria regione (www.assisla.it). Creando un centro dove questa malattia è seguita in maniera esemplare rispetto a tutto il paese (www.ilbene.it). Creando collaborazione con il volontariato locale a favore di queste persone (unitalsi, pubblica assistenza, altre). Creando dialogo con le forze politiche di tutto l'arco, con le istituzioni sanitarie. Anche dalle pagine del giornale presso cui lei lavora.
Se si chiede dove fossero i bolognesi invece di vendere bottiglie, forse ora lo sa.
Stavano riposando dopo aver lavorato tutta la settimana. Come ogni settimana. Come ogni mese. Per i bolognesi, gli ammalati di SLA, dell'emilia romagna. Con meno parole. E più lavoro.
Saremmo lieti ci volesse conoscere. Ogni giovedì mattina presso il centro il BeNe (Bellaria Neuroscienze).
Grazie per l'appoggio alla causa

Filippo Martone