07 aprile, 2006

Dolorosa gloria e la lettera di Andrea

I malati hanno sofferto freddo e pioggia e sono venuti. Al Bellaria il 6 mattina, mentre nella calda ed accogliente biblioteca la commissione ha ascoltato i vertici aziendali cercare un'ennesima occasione di sdoganamento del ridimensionamento della capacità operativa della miglior neurologia emilianoromagnola, si sono radunati, hanno affisso le loro ragioni scritte su tabelloni, hanno risposto ai giornalisti ed ai passanti.

Andrea, colpito dalla SLA, e presente ieri, mi ha consegnato questa lettera con la preghiera di pubblicarla.

Ecco, Andrea, per quel che posso...



"Mi chiamo Andrea Battistini,

e convivo con la mia SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica),

dico convivo perché secondo il mio parere, chi è affetto da questa malattia che vigliaccamente intrappola tutto il corpo, deve avere il coraggio di accettare questa situazione complicata e difficile, e avere totale fiducia nei medici e in tutte le persone che dedicano la loro fatica per curarci e lottano per trovare uno spiraglio nella ricerca scientifica.

Da aprile 2004 frequento gli ambulatori di neurologia dell’ospedale Bellaria, e ho avuto modo di fare conoscenza con medici e personale capaci, eccezionali ed insostituibili.

La SLA, come tante patologie neurologiche, rendono chi ne è colpito, totalmente disabile, e completamente dipendente dagli altri, e per seguirla dal punto di vista medico, offrendo al paziente, assistenza puntuale, fiducia, tranquillità, e sostegno ai famigliari, è necessaria una equipe di esperti che possano collaborare fra loro in modo efficace e molto produttivo.

Io questo stupendo gruppo lo conosco, e so che il loro operato, è talmente prezioso e preciso, che mi da la forza di vivere, e di andare avanti.

Le persone che mi seguono, e se vogliamo usare un termine moderno, mi monitorizzano costantemente, sono:

Il dott. Salvi (neurologo), il dott. Reale (pneumologo), la dott.sa Amadori (fisiatra), la dott.sa Manini (logoterapista), le dott.se Donati e Andrini (del rep. Nutrizione), il dott. Odorici (psicologo), il reparto e gli ambulatori di gastroenterologia, e in ultimo, ma non certo per importanza, lo splendido e capace personale del Day Hospital neuroscienze.

Tutte queste persone sono una equipe molto affiatata che lavora all’interno di una struttura che offre al paziente un unico, sicuro e importante punto di riferimento.

Ritengo sia un privilegio poter contare su una tale importante struttura, che contiene un esemplare reparto di neurologia, dove operano, collaborano, e si affiancano tante valide menti, anche di altri reparti, oltre alle poche da me conosciute.

L’organizzazione la trovo OTTIMA, forse perché dei validi professionisti sanno di poter esercitare il loro impegno con l’appoggio dei colleghi nell’adiacente reparto.

Quando ero in salute, non pensavo alle possibili difficoltà che avrebbe dovuto sostenere chi era affetto da patologie neurologiche gravi, e oggi che ha toccato me, mi chiedo se qualcuno fra le persone che prendono decisioni importanti, che coinvolgono intere famiglie con ammalati, e reparti ospedalieri, abbiano mai conosciuto le difficoltà di avere una persona in famiglia con gravi problemi;
se la risposta è sì, non capisco come sia possibile che non siano in grado di intuire che se una attività funziona bene, producendo buoni risultati, non sia da manomettere;

se la risposta è no, allora penso che ci sia tanto di cui siano inconsapevoli, e quindi sarebbe opportuno che si facessero suggerire e consigliare da esperti o semplicemente dalle persone e dai reparti coinvolti in eventuali manomissioni.

Basta il dialogo fra persone che mettano leggermente in secondo piano l’aspetto politico o l’interesse economico della scelta per dare precedenza al buon senso.

Sarei contento di scoprire che mi sto sbagliando, e che potesse accadere che il buon senso sia la caratteristica di ottimi politici, che lavorino e decidano nell’interesse economico e sociale generale.

Ho fiducia nelle istituzioni, e spero di non restare deluso."

Andrea Battistini